SaggioPodcast #124 - Inutile sproloquio su iPhone 14

I rumor esistono, questo è chiaro, ma spesso si dimentica che si tratta di una vera e propria

industria, non certo la più nota o remunerativa, ma esistono svariati siti, canali YouTube,

persone e personaggi che vivono di questo. Io ne seguo diversi, sia nella sfera Apple

che nel mondo fotografico e della tecnologia in generale, perché risultano piuttosto utili,

oltre a fornire delle letture snelle e a volte stimolanti. Per chi fa il mio lavoro poi sono

anche fonte continua di spunti per la produzione di contenuti, come a volte capita quando pubblichiamo

i rumor o i leak più interessanti, però cerchiamo di non cedere alla tentazione di fare il

Mac Rumors all'italiana. Va così, ed è tutto lecito e rispettabile, almeno finché

non si violano delle leggi. A volte è successo, e succederà ancora perché ci sono delle

piccole taglie che spronano i dipendenti delle big tech o delle aziende che producono per

loro a trafugare informazioni, foto o interi dispositivi. Diciamocelo pure, ormai fa parte

del gioco.

In questo momento mi rendo conto che lo stesso discorso vale per ciò che mi ha motivato a

parlarvi ora.

E mi sento un po' come il tizio che si lamenta dei paradossi dell'economia, magari ha ragione,

conosce l'argomento, usa le parole giuste, ma cosa mai potrà ottenere se non qualche

insulto, una generale indifferenza e nel migliore dei casi una pacca sulla spalla.

So che è così, non ho nessuna aspettativa, ma questo parlare dei prodotti con due generazioni

d'anticipo mi crea un leggero fastidio. Lo dico in veste di appassionato che sta aspettando

l'evento del 14 settembre con ancora un pizzico di curiosità, nella speranza che i rumor non

ci abbiano già detto proprio tutto tutto. E ne parlo anche da consumatore, perché sono

interessato personalmente ad acquistare l'iPhone 13, dispositivo che, va ribadito, non è ancora

stato annunciato. Eppure già ieri ho letto dei tweet, visto un video, intendo la copertina

senza riprodurlo, e diversi articoli, anche qui solo il titolo, che già parlano dell'iPhone

14. Chi ha un po' di memoria storica come me sa che non si tratta di una novità, ma

questo non vuol dire che debba piacerci.

Personalmente non temo gli spoiler.

Neanche al cinema. Spesso ascolto delle recensioni in podcast dei film prima di vederli, e mi

aiutano a capire se mi interessano davvero. Vi consiglio Ricciotto a proposito. Certo,

non vale sempre questo discorso, se mi avessero detto il finale dei soliti sospetti, o il

sesto senso, mi avrebbero tolto tutto il gusto della prima visione.

I rumor sono essenzialmente degli spoiler, ma nel mondo tech sono meno impattanti. Se

anche oggi sapessi tutto dell'iPhone 13, sarei comunque interessato a prenderlo, provarlo

ed usarlo nei prossimi mesi. Discorso diverso se iniziano ad anticipare ora le caratteristiche

dell'iPhone 14. Intendiamoci, la questione in sé è di una banalità senza fine, lo

sappiamo tutti, che se arriva dopo sarà in qualche modo migliore. Ma iniziare a parlarne

adesso, magari con dettagli piuttosto specifici, è una scocciatura su diversi livelli. Prima

di tutto, oggi si può dire sostanzialmente ogni cosa e passarla liscia, facilmente. Se

me ne uscissi io dicendo che l'iPhone 14 è una scocciatura su diversi livelli, non è

un problema, è un problema che ci sarà tondo, poi avrò 12 mesi per spiegarvi problemi

tecnici che non lo hanno reso possibile, insomma perché alla fine hanno dovuto farlo ancora

rettangolare. Ma queste informazioni non arrivano da me, cioè un pincopallo a caso, bensì da

fonti che ormai hanno una certa autorità. E notizie del genere spostano indebitamente

l'attenzione da ciò che deve succedere tra pochissimi giorni a ciò che succederà forse,

e sottolineo forse, tra un anno. Non voglio fare il catastrofico, parlandovi delle possibilità,

possibili ripercussioni sulle vendite dei prodotti, eccetera eccetera, ma concedetemi

almeno che al consumatore dispiaccia. Sappiamo tutti che quando si acquista un nuovo e fiammante

dispositivo elettronico inizia il conto alla rovescia per l'arrivo del successivo, fateci

almeno godere quei primi giorni. Concedetemi anche il lusso di saltare a pie pari il legittimo

discorso su quanto sia sciocco il tentativo di inseguire la tecnologia, di come sia sintomo

di una società superficiale e consumistica, nonché dell'immoralizzazione.

Non c'è la possibilità di sprecare soldi per oggetti futili che contribuiscono a gonfiare

le casse delle big tech. Facciamo che vi invito a prendere un tè con biscotti e ne parliamo

tutti insieme con sufficiente sdegno e magari il mignolino in su. Ma, ritornando più futili

e materiali, prendiamo pure atto che esistono milioni di persone nel mondo che hanno piacere

di spendere i propri soldi per l'ultimo gadget tecnologico. Mio malgrado sono uno di loro,

e potrei usare la scusa del lavoro online come un paravento dietro cui nascondermi lo

faccio per quello.

Ma la verità è che l'informatica e la tecnologia sono mie passioni da quando ero piccolo. Ricordo

benissimo di aver risparmiato un bel po' prima di potermi permettere il futuristico Siemens SL45i.

Dopo tanti anni, e con molta esperienza in più, posso dire che per fortuna quel ragazzo che si

divertiva a giocare con la tecnologia è ancora qui. È lo stesso che il 17 settembre preordinerà

l'iPhone 13. Lo stesso che lo proverà, cercando di scoprire pregi e difetti, e che lo userà fino

all'arrivo del futuro.

Il futuro, futuro iPhone 14. Se sono arrivato a parlare di me in terza persona, vuol dire

che lo sproloquio è andato ben oltre le previsioni. Quindi passo la parola a voi, fatemi sapere

che siate tecnofili o tecnofobi. Insomma, sempre che qualcuno abbia avuto la pazienza

di arrivare fino a qui e ascoltare questo inutile sproloquio.

Grazie.