SaggioPodcast #5 - Fotografare in RAW
Benvenuti alla quinta puntata del Saggio Podcast.
Io sono Maurizio Natali di Saggiamente e con noi c'è il fotografo ed esperto di Lightroom, Alessandro Di Noia.
Buonasera Alessandro.
Ciao Maurizio, ciao a tutti.
Io dico buonasera perché stiamo registrando in tarda serata, diciamo così, in seconda serata,
anche se poi chi ci ascolterà in podcast potrà farlo tranquillamente in qualsiasi orario del giorno.
Questa puntata riprenderà, come avrete capito dal nostro ospite, a parlare di fotografia.
L'avevamo già fatto in passato, in realtà una sola volta, con un approfondimento dedicato al photochine,
a tutte le novità che sono state presentate.
Oggi invece inauguriamo, per quanto riguarda le puntate dedicate alla fotografia,
un format un pochino più standard, perché parleremo un po' delle novità fotografiche presentate
nel periodo vicino, diciamo, alla nostra puntata e poi introdurremo degli approfondimenti un po' più teorici o pratici,
ma sempre ovviamente sul campo fotografico.
Ringraziamo per questa puntata APM Shop, che è un sito di commercio elettronico che sicuramente conoscerete,
ne abbiamo parlato anche in altre occasioni.
Ed è un nostro partner da molto tempo.
È un sito dove troverete moltissime offerte, anche ovviamente nel campo fotografico,
con molti prodotti e prezzi solitamente molto, molto convenienti.
Andiamo a parlare di novità fotografiche, dicevamo.
E questa settimana abbiamo scelto un po' alcuni elementi tra cui spiccano degli obiettivi.
In particolare partirei proprio da uno che era molto,
molto atteso dai Nikonisti, ovvero un telezoom della serie F4, quindi un 70-200mm f/4 VR.
Alessandro, ce ne vuoi parlare un po'?
Sì, finalmente Nikon ha completato la gamma degli obiettivi f/4,
o sta andando a completare questa gamma, introducendo questo obiettivo che è veramente prezioso.
Hanno fatto la cura dimagrante a un obiettivo di fascia superiore, pur mantenendolo comunque a dei livelli estremamente professionali.
Tra le caratteristiche peculiari di questo obiettivo spicca sicuramente il peso che è di circa la metà del suo fratello maggiore f/2.8
e conseguentemente anche una riduzione delle lenti a bassa dispersione e della costruzione ottica interna.
Per dare dei numeri, questo obiettivo peserà circa 850 grammi,
che lo rende un obiettivo decisamente più maneggevole del suo fratello maggiore,
sia in condizioni da studio,
dove si viene spesso utilizzato come ottica da ritratti,
sia come obiettivo da caccia fotografica, anche se è un po' cortino per le focali classiche.
Anche il prezzo ovviamente ne è al recente della cura dimagrante
e si attesterà intorno ai 1.400 dollari,
che vorrà dire probabilmente un migliaio di euro circa in meno rispetto al suo fratello maggiore più costoso.
Quindi un obiettivo decisamente professionale, ma a dei costi più abbordabili.
Sempre vedo che se ne venderanno parecchi.
E infatti, anche perché c'è il modello Canon equivalente che è sempre molto gettonato.
Tra l'altro qui parliamo di un VR introdotto da Nikon di terza generazione,
quindi un VR che addirittura ha dichiarato, mi sembra, cinque stop, no Alessandro?
Addirittura cinque stop di guadagno rispetto ai quattro della precedente versione.
Ovviamente stiamo parlando sempre di valori probabilmente al limite,
massimi e raggiungibili, quindi teorici.
In ogni caso comunque può darsi che almeno tre stop sul campo in condizioni normali li possa far guadagnare.
Io personalmente già con il VR1 avevo ottenuto ottimi risultati abbassando di parecchio i tempi di scatto,
pur mantenendo una qualità decisamente elevata.
E senza dubbio cinque o quattro stop che siano è sicuramente un aiuto indispensabile su un'ottica con una focale così lunga.
Certo.
Un obiettivo di questo tipo, oltre ad andare a completare come dicevi tu la triade, il 16-35, il 24-120 e ora il 70-200,
diventa anche diciamo abbastanza importante nel momento in cui si va a creare un kit relativamente economico, se vogliamo,
anche se si tratta sempre di cifre importanti, ma per full frame che vanno sempre invece a ridurre i costi,
come ad esempio la D600 che è stata presentata di recente, con la quale magari questo obiettivo ci va proprio a nozze.
Assolutamente, ma stiamo parlando ovviamente su full frame di un'ottica che mantiene il suo valore nominale,
quindi sempre sarà un 200 mm al dispetto di un DX, dove diventerà quasi, diventerà un 300 mm.
Sicuramente sì, è sicuramente interessante, lo vedo molto bene come accoppiata a una D600 per situazioni di ritratto in studio,
piuttosto che a reportage sul campo, a reportage sportivi, cose di questo genere, dovrebbe essere un'ottica decisamente utile.
Sì, sì, è un'ottica un po' tuttofare da quelle focali.
Assolutamente.
Per quanto riguarda Canon invece, c'è stato il lancio di due obiettivi un po' particolari, se vogliamo,
perché c'è un 24-70mm f4 L IS, quindi stabilizzato, OSM, ovviamente sempre il motore ultrasonico,
e quindi un obiettivo un po' particolare perché Canon in realtà aveva già un f4 di gamma L, diciamo così, professionale, stabilizzato come zoom normale,
attualmente continua ad avere chiaramente il 24-105mm, mentre questo 24-70mm, un po' più corto,
pare che sostanzialmente l'unica caratteristica un po' singolare, diciamo, di richiamo che potrebbe avere è quella di un ingrandimento che a 70mm,
quindi alla massima escursione in tele, diventa di 1 su 0.7, quindi quasi un obiettivo macro, se vogliamo, un obiettivo macro classico 1 a 1.
Comunque è un obiettivo che non credo abbia...
abbia poi così sulla carta un particolare richiamo, anche perché il prezzo orientativamente mi sembra sia stato dichiarato intorno ai 1500$,
quindi non assolutamente delle bazzecole.
E concludo con Canon perché insieme a questo ha presentato anche un 35mm f2, quindi molto luminoso, un fisso, stabilizzato però,
quindi un obiettivo che dovrebbe essere un po' un tuttofare, se vogliamo, in questa focale grandangolare, ma che per molti è un po'
quasi una focale normale, perché a parte il formato DX, che in questo caso diventa PSC in casa Canon,
e che lo trasforma naturalmente quasi in un normale, diventa anche un grandangolare molto molto pratico per, non so, la street,
o comunque anche con il discorso della stabilizzazione nel comparto video, però il prezzo di 850$ più o meno al momento,
il lancio non fa sicuramente ben sperare, no?
No, assolutamente non fa, sono prezzi decisamente elevati, anche se quel 24-70 con la stabilizzazione dirò che mi fa un po' invidia,
perché è una caratteristica che avrei tanto voluto avere sul 24-70 2.8 della Nikon, cosa che però pare che nessuno voglia fare al dispetto di Tamron,
se non ricordo male.
Tamron, sì, Tamron ha realizzato il 24-70 f2.8.
Speriamo che qualcuno un giorno realizzi questo mio piccolo sogno di avere la stabilizzazione,
che non è nessun obiettivo, che è un tuttofare che vive sulla mia macchina fotografica per buona parte del suo tempo.
Ecco, con un f4 chiaramente si può fare, l'f2.8 che in effetti faticano a realizzarlo, probabilmente già sono molto pesanti e ingombranti quelli realizzati sia da Nikon che da Canon,
immagino con la stabilizzazione diventerebbero davvero delle bestie da portare con sé.
È probabile, è probabile.
Invece per quanto riguarda i corpi, due brevissime segnalazioni.
Una riguarda, in realtà tutte e due Nikon, però una riguarda la serie 1 di Nikon, quindi le mirrorless con sensore CX,
che sono state aggiornate di recente sia la J2, che è quella entry-level, che la V2, che è quella, diciamo, la serie V dedicata un pochino più al fotografo esigente,
diciamo anche al professionista che si diverte con il moltiplicatore di 2,7x per montare gli obiettivi Nikon e avere dei tele praticamente incredibili.
E questa V2 la segnaliamo più che altro perché è una modifica per certi versi importante rispetto all'indirizzo preso inizialmente,
dove c'era un corpo comunque molto liscio, molto snello, semplice, con tutto quanto gestito da menu,
mentre invece qui finalmente riprendiamo un po' un'impugnatura più classica ed ergonomica, semplice, diciamo, da maneggiare,
e al tempo stesso c'è la presenza di una ghiera dei modi fisica, che è un grande cambiamento per la serie 1 perché in passato non era assolutamente,
assolutamente così, e quindi denota un po' di interesse di Nikon a rispondere un po' alle esigenze che molti fotografi hanno evidenziato.
Particolare è la presenza di un doppio processore XPEED 3A che le fa raggiungere una velocità di 60 fotogrammi al secondo in scatto contigo, cioè delle prestazioni...
Una macchina dual core!
In effetti sì, è incredibile quanto stanno mettendo sopra per carrozzare queste piccole Nikon serie 1.
E poi sempre Nikon, sempre brevemente parliamo di questa D5200.
D5200 presentata da poco, che in sostanza è più o meno una D3002, quindi sempre parliamo di DX, APS-C, con però il display snodabile.
Ci sono comunque delle altre modifiche, però il sensore è quello, il 24,1 megapixel che abbiamo visto sulla D3002, che rende davvero molto bene, un sensore Sony.
Quello che la rende davvero diversa è il modulo AF, che qui è quello della D7000 e anche quello della D600, l'avevamo detto di recente, quindi...
E' un modulo AF molto più performante, con più punti, insomma, un modulo che consente di avere delle prestazioni interessanti anche per il tracking dei soggetti, insomma, comunque la rende un pochino più...
Qual è il termine che si utilizza quando si dice più che amatoriale?
Ah, prosumer, ecco, prosumer, ok.
Poi dicevamo display articolato, metering a 2000 punti, insomma, qualche impostazione in più a livello di funzioni, perché mi sembra che la D3002 non abbia il breaking, invece qui è possibile averlo.
Piccole, diciamo, migliorie anche nell'ergonomia dell'impugnatura, una nuova veste grafica per quanto riguarda l'interfaccia, che è molto graziosa, molto accattivante da vedere, poi alla fine magari non serve a niente, però è molto ben realizzata.
E infine un prezzo che non è decisamente economico, perché si parla di 899 euro per il solo corpo, quindi molto più in alto della D3200, anche se poi alla fine, visto che ha lo stesso sensore, più o meno le stesse caratteristiche,
è una macchina che dovrebbe portare a casa, in linea di principio, gli stessi scatti, qui si paga in più giusto il display, qualche funzione, la F e giù di lì, insomma.
Comunque sembra che per ora nel comparto APS-C, nel comparto DX, Nikon non stia puntando a ricreare tutta quella serie che si era fermata con la D300S, perché non si è più vista la D400 di cui si era parlato,
anche se rimane comunque una buona fotocamera, e diciamo che in questo settore APS-C probabilmente stanno temporeggiando, o forse puntano di più sul full frame, vista anche la D600, no?
Forse il 2013 sarà un anno che vedrà diverse novità in quel comparto, può darsi.
Anche questo è vero, è possibile, aspettiamo e le continueremo a snocciolare una dopo l'altra.
Un pochino del file raw, ne abbiamo parlato in realtà molto spesso sul blog, però lo vogliamo fare questa volta un po' chiacchierando tra amici, giusto per introdurre un concetto che poi nelle prossime puntate vedremo eventualmente di approfondire, perché comunque porta a una serie di discussioni molto profonde e lunghe, insomma, che vogliamo poi analizzare con più calma.
Che meritano, tra l'altro.
Che meritano, infatti.
Di base cosa significa file raw?
Un file grezzo contiene i dati proprio che vengono memorizzati dalla fotocamera al momento dello scatto attraverso il sensore, cioè sono proprio i dati che il sensore, che è la pellicola digitale, va a catturare al momento dello scatto.
Questi dati poi vengono elaborati dalle macchine fotografiche che solitamente cosa fanno? Li trasformano in un formato fotografico visibile, un'immagine visibile al computer o comunque su tutti i dispositivi.
Di solito, però, tutte le fotocamere devono necessariamente partire da questi file grezzi, poi li sviluppano, ci generano il JPEG che noi utilizziamo poi per il nostro uso e consumo.
Cosa succede, invece, quando noi scattiamo direttamente in raw per le fotocamere che chiaramente lo consentono, perché magari le compatte, quelle più economiche, non hanno questo risultato?
Succede che abbiamo dei vantaggi. Di che tipo di vantaggi abbiamo, Alessandro? Secondo te cosa possiamo brevemente far capire in questa frangente?
Banalmente, avendo dati originali dello scatto, abbiamo alcuni vantaggi che sono, tra i principali, la possibilità di regolare il bilanciamento del bianco in maniera assolutamente non distruttiva e in maniera molto libera, cosa che con JPEG invece già non è più possibile fare.
Oltre a questo, oltre al bilanciamento del bianco, anche la gestione dei toni delle immagini, quindi il recupero delle zone più scure, le ombre, oppure la gestione delle zone più chiare, le alte luci, anche questa viene resa più semplice, recuperare informazioni, leggibilità quindi di queste aree è molto più semplice grazie al fatto che le informazioni a nostra disposizione sono veramente molte, ma molte, molte di più.
Sono modifiche che non vengono applicate direttamente al file raw, il quanto non modificabile da alcun software, quindi quello che viene registrato dalla macchina fotografica non viene alterato in nessuna maniera, ma deve essere processato e poi salvato in un formato successivo.
I tool esterni, quali per esempio i tool della NIC software, piuttosto che altri, diciamo, image processor tipo Gimp per esempio, che è un ottimo programma open source che mira a competere con Photoshop.
Quindi questi sono i vantaggi, i grandi vantaggi del raw, si possono riassumere senza dubbio in una grande libertà di sviluppo, non elaborazione dell'immagine, ma proprio di sviluppo.
Esatto, però chiaramente ci sono anche degli svantaggi, nel senso che tu dici ci sono molti dati in più e questi molti dati in più richiedono anche dei file, vengono memorizzati in file che sono più pesanti.
Infatti rispetto al classico JPEG possiamo avere dei file che sono due o anche tre volte più pesanti quando vengono salvati in raw.
Oltretutto c'è un altro discorso che è quello di perdere un po'.
C'è un altro discorso che è quello di perdere un po' di immediatezza perché ovviamente il raw nel momento in cui tu lo devi portare al computer nel programma che ti consente di svilupparlo, come dicevi tu, ovviamente ti fa perdere un po' di tempo, cioè non hai quell'immediatezza che quando prendi la scheda dalla fotocamera la inserisci in un computer e hai immediatamente il JPEG che puoi dare, far vedere, distribuire.
Quindi c'è comunque una piccola fase aggiuntiva che è quella che solitamente...
Solitamente definiamo di post-produzione che in tutti i casi diventa necessaria e può allungare un po' i tempi quando magari ne hai bisogno, hai bisogno di velocità, magari il JPEG può ancora oggi essere una scelta migliore, insomma.
Banalmente uno dei più grandi svantaggi di raw è il suo più grande vantaggio, proprio questo, quello di dover intervenire su ogni singola immagine per poterne trarre il massimo.
E' un vantaggio-svantaggio, quindi dipende un po' dalle proprie esigenze, si può vedere in un modo piuttosto che in un altro, a seconda delle condizioni.
E poi un'altra caratteristica è che quando si ottiene il JPEG direttamente a un camera, quindi io scatto una fotografia e imposto la fotocamera in JPEG, ricordiamo che è anche possibile molto spesso utilizzare il raw più JPEG e quindi avere entrambi i file, ovviamente si occupa ancora di più, però si può avere sia l'immediatezza del JPEG che la possibilità poi di riempirlo.
E' un vantaggio-svantaggio, quindi dipende un po' dalle proprie esigenze, proprio questo, quello di dover intervenire su ogni singola immagine per poterne trarre il massimo.
E' un vantaggio-svantaggio, quindi dipende un po' dalle proprie esigenze, proprio questo, quello di dover intervenire su ogni singola immagine per poterne trarre il massimo.
E' un vantaggio-svantaggio, quindi dipende un po' dalle proprie esigenze, proprio questo, quello di dover intervenire su ogni singola immagine per poterne trarre il massimo.
Viceversa però, sempre se vogliamo fare un discorso di bilanciamento dei vantaggi con gli svantaggi, quando parliamo di raw abbiamo la possibilità di intervenire singolarmente su ogni scatto, variandola alla post-produzione, adattandola alla struttura dell'immagine.
E poi per quanto riguarda le applicazioni facciamo questo ultimo accenno che riguarda proprio, anzi ti dirò, visto che sei un esperto di Lightroom, ce ne parli tu, ci vorrei sapere da te qual è la differenza tra un'applicazione come Lightroom,
Lightroom come ha perso della stessa Apple, Camera Raw che poi è il motore di Lightroom ed è utilizzato anche in Photoshop, e applicazioni appunto come Photoshop o Gimp che nominavi prima.
Quindi qual è la differenza tra queste due categorie?
Ma sostanzialmente hai citato tre fasce di prodotti differenti, la prima secondo me era caratterizzata dai Raw Processor, quindi sono i software che si occupano solo dello sviluppo del Raw, tra questi sicuramente il più famoso è Camera Raw.
Ma ce ne sono altri come Raw Therapy, Bibble e via dicendo, quindi si occupano soltanto della gestione dei dati grezzi del sensore per poterli portare poi in un'altra applicazione.
In sostanza tu prendi un raw e lo dai in pasto e questi ti consentono di elaborarlo.
Nei regoli le proprietà e ovviamente ottieni un file pronto per poi essere elaborato.
Elaborato da cosa? Elaborato da software di post-produzione come Photoshop, Gimp o tutti i vari tool che vanno completati.
Ad esempio si può comporre la suite della Nick Software piuttosto che Alien Skin e via dicendo, ce ne sono veramente tantissimi.
In mezzo a questi due software qua ce n'è una terza categoria che è quella che mi interessa maggiormente, che è quella che comprende Lightroom e Apple Aperture, che sono dei gestori di workflow integrati.
Quindi hanno questa definizione un po' più macchinosa perché fanno più cose, quindi oltre a gestire lo sviluppo, il primo sviluppo del Raw,
si spingono leggermente oltre offrendo delle impostazioni che vanno quasi in sovrapposizione ai software di post-produzione tipo Photoshop, ovviamente in maniera molto più limitata.
Coprono completamente le esigenze di un Raw Processor ma a questa affiancano funzioni per la gestione dell'archivio fotografico e per l'esportazione e la gestione di un archivio anche di livello professionale.
E' una archiviazione complessa basata su raccolte, keyword, alberi tassonomici e quant'altro.
Apple Aperture e Adobe Lightroom sono abbastanza simili in questo frangente.
Io ovviamente propendo per Lightroom perché è quello che conosco meglio, perché è più portabile, per esempio si può utilizzare anche su sistemi non Macintosh,
soltanto Lightroom è disponibile sia per Windows che per Macintosh.
In più, secondo me, Lightroom nella versione 4, rilasciata all'inizio di quest'anno,
ha fatto un enorme passo avanti proprio nella gestione dei Raw, quindi ha introdotto delle funzionalità che fanno sì che questo prodotto, Lightroom, sia un prodotto di riferimento nella sua categoria.
Ci tengo solo a precisare una piccola cosa, che il modulo di sviluppo di Lightroom, Lightroom è organizzato a moduli,
quello che si occupa dello sviluppo del Raw è sostanzialmente Camera Raw, usa gli stessi algoritmi,
addirittura le stesse interfacce in alcuni frangenti.
Quindi, se usiamo un workflow di tipo Adobe, quindi partendo da Lightroom e poi spostandoci in Photoshop per la post-produzione,
potremmo avvantaggiarci di questo motore che è effettivamente qualcosa di molto avanzato.
Bene, chiudiamo qui, la prossima puntata sarà nuovamente dedicata al mondo Apple e poi ritorneremo ancora una volta a parlare di fotografia.
E speriamo che ci sarà sempre con noi Alessandro.
Certamente, anzi non vedo l'ora di riuscire a tornare a parlare di fotografia con voi.
E a presto da Saggiamente.
Grazie.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
Grazie a tutti.
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Grazie a tutti.
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Grazie a tutti.
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