SaggioPodcast #81 - Recensione: Apple Watch Serie 4
Benvenuti all'ottantunesima puntata del Saggio Podcast. Questa sarà un po' diversa dalle altre
perché in realtà si tratta della lettura della recensione dell'Apple Watch Serie 4 che ho appena
pubblicato sul sito saggiamente.com. Speriamo che l'idea vi piaccia e in caso positivo se volete
altre puntate come queste fatecelo sapere tramite i nostri canali social ma soprattutto con una
recensione a 5 stelle su iTunes indicando in descrizione il fatto che appunto vi piacciono
le puntate dedicate alle recensioni dei prodotti. Non mi resta che augurarvi un buon ascolto.
Ripensavo ai vari dispositivi Apple che possiedo o che ho acquistato nel corso di questi ultimi
anni. Se escludiamo i Mac che sono sempre accesi e mi aiutano a sbarcare il lunario,
l'Apple Watch è quello che sfrutto di più. Non è una sorpresa ovviamente, è merito della sua natura
di orologio ma è comunque una considerazione interessante per me. L'iPad Pro lo sto usando
ora perché sono in aereo e lo trovo abbastanza comodo in queste circostanze ma di norma prende
polvere sulla scrivania. L'HomePod è bellissimo e si sente davvero bene ma alla fine ho trovato
Una Apple TV l'ho proprio spenta e l'altra vive in stand-by dietro il TV dello studio,
la riaccendo solo per sfruttare l'estensione scrivania o il mirroring AirPlay. Le AirPods
sono bellissime e quando sono in giro le adopero spesso ma in studio uso le cuffie, in macchina
lo stereo, a letto ancora cuffie. Sono pratiche forse indispensabili ma non sono sempre in funzione.
L'iPhone rimane il fulcro di tutto in mobilità, che può voler dire anche il divano di casa delle
volte, eppure anche lui ha più lo schermo spento che acceso nel corso della giornata.
Stessa cosa vale per l'Apple Watch in realtà,
ma questo ha un vantaggio importante: si indossa. Dopo 4 generazioni più una sono
ancora convinto che non sia un dispositivo necessario. Alla fine non lo è neanche più
l'orologio, ma l'Apple Watch è certamente qualcosa di più. Ed è proprio nella definizione di questo
per ora, si può asserire senza timore di apparire campanellisti visti i dati di vendita finché ce li
abbiamo. Questo non vuol dire neanche che l'Apple Watch non potrà essere un'opportunità per tutti.
Non è necessariamente che il suo prodotto sia il migliore, e certamente non lo è per tutti,
ma Apple ha identificato uno specifico target ed ogni evoluzione è andata in quella direzione.
Sport e salute sono le parole chiave ricorrenti e che ne guidano lo sviluppo, a cui si è aggiunta
dispositivi complessi come l'Apple Watch, che include funzionalità diversificate tra cui anche
sola funzione. Penso ad esempio agli smartwatch di Garmin, che hanno migliori caratteristiche agli
occhi dei veri sportivi. La ricetta di Apple è sicuramente più moderata. Comode notifiche,
monitoraggio dell'attività fisica, un pizzico di stile e sempre più attenzione alla salute.
Inizialmente c'era solo il sensore per il rilevamento del battito cardiaco,
migliorato per efficienza, precisione e costanza nelle serie successive. La misurazione è diventata
quasi un monitoraggio, la frequenza non è proprio costante, ma la conseguenza utile è di poter
intercettare l'insorgenza di alcuni problemi avvisando l'utente. Con la serie 4, presentata
nel 2018, si è andati anche oltre, riuscendo a rilevare le cadute accidentali grazie ad un
raffinato giroscopio e persino a realizzare un elettrocardiogramma con due elettrodi,
uno sul dorso della cassa a contatto col polso e l'altro sulla corona digitale,
che si deve toccare per effettuare le CG. Ero piuttosto scettico sulla possibilità di inserire
un dispositivo simile all'interno di un orologio, non avendo mai visto nulla di simile neanche in
medico. Infatti l'Apple Watch è il primo dispositivo portatile che riesce a farlo,
intendendo con questo non solo nella categoria degli smartwatch. In questo specifico momento
tale funzione non è attiva, lo sarà solo a seguito di un update in arrivo entro la fine
dell'anno, ma non sarà disponibile al di fuori degli Stati Uniti. Apple ha infatti ottenuto una
sorta di benedizione dall'FDA, ma non una canonica approvazione. Questa non sarebbe
neanche possibile visto che non esiste una specifica categoria in cui le CG dell'Apple Watch 4
rientrerebbe. In tali casi si dovrebbe seguire una lunghissima trafila come elemento de novo,
una CG, e l'ha voluto considerare un dispositivo di tipo cleared, ossia di quelli che non possono
causare problemi all'utente e quindi non richiedono attente verifiche. Una flessibilità tale non si
ritrova chiaramente nel vecchio continente, e definendolo vecchio ho già spiegato il perché,
intendendo con questo sia i pro della saggezza che i contro della lenta burocrazia.
Attendiamo dunque un bollino di approvazione che consentirà di sbloccare l'interessantissima
funzione anche in Italia, ma dopo l'aggiornamento di fine anno l'App delle CG dovrebbe essere
scaricabile ed utilizzabile anche da noi loggandosi con un Apple ID statunitense.
Comunque sia l'elettrocardiogramma non è l'unico motivo per cui valga la pena considerare l'Apple
Watch serie 4. Non a caso si stanno registrando buone vendite anche da noi,
dove non funzionerà subito e la funzionalità non è neanche menzionata sul sito.
C'è una cosa che mi preme sottolineare prima di andare avanti nella disamina, ed è che se
state cercando un buon motivo per comprare un prodotto che vi sembra inutile, non sarò io
a fornirvelo. Ovviamente potreste trovarlo tra le righe, ma devo dare per scontato che chi si
mette a leggere la recensione di una scopa elettrica sia quantomeno interessato a valutarne
per altri un acquisto che si poteva evitare. Lago della bilancia nella valutazione non dovrebbe
tutti gli anni, ma che essendo nato da poco ha dovuto maturare in fretta. Chi si è tenuto la
versione 0 fino al 2018 ha fatto un discreto sforzo, o magari non lo sfruttava tanto da
avvertirne i limiti. A distanza di 4 generazioni il cambiamento è tuttavia ben visibile, e lo è
anche rispetto alla serie immediatamente precedente, visto che questa è la prima
in cui cambia la struttura. Non i cinturini, diciamolo subito a scanso di equivoci,
ma la cassa è cresciuta un po' di dimensioni per entrambi gli schermi, che oggi sono da 40 e 44
mm, non più da 38 e 42. Inoltre le cornici si sono assottigliate parecchio e gli angoli
dello schermo OLED ora sono arrotondati, andando a riempire una superficie ben più ampia. Al punto
che il più piccolo dei nuovi ha uno schermo sostanzialmente uguale al più grande dei
precedenti, il tutto senza impattare più di tanto nella superficie complessiva.
Anzi, c'è una piccolissima ma gradita riduzione dello spessore, che è inferiore al millimetro,
ma si ha comunque l'impressione di vedere e sentire con mano, probabilmente per via della
diversa curvatura del vetro. Pur avendo avuto sempre display OLED, nei modelli di Apple Watch
limite della cornice. La sensazione risulta più evidente oggi a confronto con il più moderno,
che lo fa sembrare immediatamente vecchio. Nella serie 4 il pannello ha un bordo più sottile,
che risulta anche meno visibile per via del fatto che comincia più o meno dove inizia la
curvatura del vetro frontale, con i suoi giochi di riflessi. Piccoli accorgimenti che lo fanno
sembrare decisamente più affascinante e che si notano sia con sfondi scuri che con quelli che
lo riempiono completamente. Questi ultimi li ho sempre ritenuti brutti in passato, specie quelli
con le foto o i timelapse che ne evidenziavano la forma squadrata, mentre sui nuovi schermi sono
finalmente godibili, persino belli direi. Grazie allo spazio in più sul display e soprattutto a
gli angoli curvi, Apple ha creato due nuovi quadranti davvero interessanti, che consentono
di utilizzare al meglio quasi ogni pixel a disposizione e funzionano solo sui nuovi modelli.
Nella schermata infograph si arriva addirittura ad otto complicazioni che si aggiungono all'ora,
rendendo l'orologio davvero più smart. Bisogna un po' farci l'occhio, spostare le cose dove si
preferisce e magari sostituire quello che ci interessa meno con altro, ma si può riuscire
ad avere moltissime informazioni sempre visibili. Bisogna stare attenti anche ai contrasti, perché
io fatico a vedere le lancette con una rapida occhiata, ma con qualche modifica ho ottenuto
un quadrante che mi piace e dice tante cose utili per me. Lo alterno all'altro infografo
modulare con orario digitale e a quello più tradizionale con Siri, che rimane molto comodo
per le giornate impegnative, visto che cerca di intuire di cosa abbiamo bisogno momento per
momento, e spesso indovina stranamente. Non è ancora possibile per gli sviluppatori creare
nuovi quadranti. Probabilmente è una carta che Apple si giocherà in futuro, quando e se
dovesse accorgersi di non avere molto altro da dire al riguardo, o qualora gli utenti
dovessero esercitare una maggiore pressione mediatica sull'argomento. Più apertura sarebbe
ad ogni modo molto gradita. Si trova facilmente l'interfaccia adatta ai propri gusti, ma chiamando
in causa tutti gli sviluppatori su piattaforma iOS spunterebbe sicuramente fuori qualcosa
di diverso, innovativo e piacevole. Insieme a tantissima spazzatura però, ed è per questo
che con ogni probabilità Apple non ha ancora aperto questo vaso di Pandora. Scrivendo in aereo,
legati dal mondo online e dalle schede tecniche, si finisce per parlare di cose più personali,
e non credo sia un male dopo tutto. La verità è che questo dispositivo non mi spinge tanto
a parlarvi di pixel, gigas o sistema operativo, poiché sono tutte cose trasparenti nell'uso.
Ritorno a dire, è un dispositivo che si indossa e che ti induce a sentire la tecnologia come
un substrato e non come l'elemento determinante. Tuttavia l'Apple Watch è un gadget high-tech,
per cui devo dire che nel modello da 44 mm c'è un display OLED di qualità eccellente,
con 1,78 pollici di diagonale abbastanza più grande del precedente 42 mm ma non più ingombrante
sul polso. Sicuramente la migliore soluzione per gli uomini. Per le donne, i ragazzi o in generale
chi possiede un'ossatura sottile e poca ciccia, anche il 40 mm risulta piacevole con il suo display
da 1,57 pollici ed un ingombro davvero minimo. Certo, qui è più difficile leggere i contenuti
scritti in piccolo, ma per i pannelli il contrasto è ottimo in ogni situazione e si adattano
in modo reale. Il sistema operativo cambia di poco in ogni generazione. Spostano qualcosa
qua e là per renderlo più pratico ed aggiungono alcune funzioni come i walkie-talkie di Watch OS 5.
Io, devo ammetterlo, non apro quasi mai le app direttamente sull'orologio. Il sistema
una chip Apple S4 presente su questo modello è un dual-core con prestazioni molto buone ed è
coadiuvato da quello V3 per l'amministrazione dei sensori e dei collegamenti, ma è proprio l'idea di
usare questo schermo in modo proattivo che non mi convince. Io l'ho sempre inteso come un'estensione
smartphone, una piccola finestrella portatile grazie alla quale mi sposto in casa, nello studio
o anche fuori senza il pensiero costante di avere l'iPhone in mano. In realtà lo adopero per avviare
saltuariamente la lettura del battito cardiaco, il calendario, le sveglie, ma la maggior parte
delle operazioni tento di effettuarle con Siri. Siri, oh Siri, una delizia che ci ha ammaliato
diversi anni orsono ma che ormai vediamo più attraverso i suoi limiti che i prodigi. Attualmente
ho in casa anche gli assistenti di Google ed Amazon e vi dirò che il livello di comprensione
è più o meno quello, con differenze poi nelle risposte per via delle competenze di
ognuno. Google Assistant è forte del motore di ricerca e risponde praticamente a tutte
le domande che vi possono venire in mente. Alexa può giovare delle tante skill e di
una voce un po' meno robotica, ma alla fin fine sono tutte intelligenze artificiali ancora
molto limitate e dobbiamo essere noi ad adattarci a loro per farle funzionare, mentre in un
mondo ideale dovrebbe succedere il contrario.
Sul nuovo Apple Watch Serie 4 si può sollevare il polso e parlare direttamente con Siri e per le
cose semplici ci capisce anche piuttosto bene. Quel che trovo ancora oggi poco riuscito è proprio
il sistema di comunicazione. Certe volte si attiva subito e tu aspetti un secondo di troppo e perdi
il treno. Altre volte si attiva molto in ritardo e hai parlato al vento. Altre dici hey Siri e
aspetti un attimo di troppo e ti trovi a parlare mentre lei dice qualcosa tipo mh mh o simili e
non ti ascolta. Insomma c'è del lavoro da fare sul fronte dell'usabilità secondo me. Alexa in
tal senso è forse la migliore. Capisce quando inizi una frase col suo nome anche mentre
sta facendo altro e ti fa capire che ti sta ascoltando con il led per cui è molto più fluido
e naturale averci a che fare. Tra le funzioni che uso più spesso di Apple Watch c'è certamente
quella del pagamento Apple Pay che adopero nella maggior parte dei casi con la carta conto
ricaricabile AIP. L'anno scorso, le prime volte che la usavo, mi guardavano tutti come un alieno.
Ormai credo sia una cosa davvero molto diffusa e me ne accorgo anche perché sono già abituati a
vedere usare gli smartwatch o gli smartphone per i pagamenti. Ciò non toglie che sia davvero comodo,
l'utilizzo per le carte di imbarco dei voli perché ti eviti di dover avere una mano occupata
dall'iPhone. Con le taglie, impegni e qualche problemino di salute non ho più la possibilità
di fare attività sportiva continua e programmata per cui c'è tutto un settore di impiego degli
smartwatch che oggettivamente mi manca. Il nuovo modello di Apple Watch è in grado di rilevare da
solo le attività in corso ed è lui stesso a suggerirti di archiviarle se ti sei dimenticato
pensato ad un metodo che rende tutta quest'area efficace anche per chi non va in palestra o in
piscina. Gli ormai famosi tre cerchi con calorie bruciate, minuti di esercizi, valutati sul battito
cardiaco e ore in piedi ci consentono di tenere traccia della nostra attività anche se non siamo
degli sportivi. Ci incita a fare di meglio, certe volte in modo insistente, e ci dà un piacevole
riscontro alla fine delle giornate più impegnative, contribuendo a dividenziare i nostri sforzi in
maniera più semplice. Per quanto riguarda l'applicazione dell'Apple Watch, l'applicazione
dell'applicazione dell'Apple Watch è stata realizzata con l'aiuto di Apple, con l'aiuto
dell'Apple di dare un senso al monitoraggio dell'attività per chiunque, giovane o anziano,
sedentario o sportivo. Unendoci poi il rilevamento del battito cardiaco, lo smartwatch si propone
di monitorare salute e benessere in modo abbastanza completo. A proposito di cuore, già dall'anno
scorso avevamo segnalato della possibilità di rilevare la fibrillazione atriale tramite
l'Apple Watch con un'app dedicata. Ma con questa generazione Apple ha incluso la funzionalità
e la presenza di problemi. Non solo quelli cardiaci, visto che in caso di caruta si attiva
una sorta di modalità di sicurezza in cui ci viene richiesto di confermare il nostro
buono stato di salute e se non riceve risposta procede in automatico a chiamare i soccorsi.
Di certo questo è uno degli ambiti in cui Apple ha riscontrato maggiore attenzione mediatica
e favori degli utenti. Per questo vi si concentrano sempre più sforzi per migliorare di generazione
in generazione. L'obiettivo a lungo termine è quello di creare un vero e proprio salvavita
da tenere al polso e sono già a buon punto se si considera che questo è il primo modo
e il primo dispositivo portatile al mondo a poter realizzare un ECC. Mi capizze, fichi
Il terzo polo di sviluppo su cui si sta appuntando è quello della connettività, migliorata e
importata per il Wi-Fi, il cui uso consente di dialogare con l'iPhone anche al di fuori
della portata del Bluetooth, ma soprattutto per la presenza della variante LTE. Non si
tratta di una novità assoluta, ma lo è per noi, visto che il primo Apple Watch serie
3 con modem cellulare non è arrivato in Italia.
All'interno dello smartwatch c'è una eSIM che va utilizzata dal provider telefonico
in parallelo rispetto a quella dell'iPhone abbinato. In sostanza è un duplicato digitale
della SIM inserita nel telefono e quindi utilizza lo stesso numero o il traffico dati. La versione
che possiede questa funzionalità costa 100€ in più, partendo dalla base in alluminio,
a cui bisogna aggiungere i 5€ al mese della One Number di Vodafone, il prezzo del servizio
offerto dall'unico operatore italiano che al momento è attivo. Ha senso? Anche qui
la risposta non può che essere dipende. Esempi di utilizzo concreto ce ne sono diversi,
che vanno dall'attività sportiva in esterno, senza la necessità di portarsi l'iPhone pur
rimanendo accessibili, fino a quelle impreviste, in cui ci si può trovare senza smartphone ma
comunque in possibilità di ricevere o effettuare telefonate. Il mio consiglio è di attivare la
funzionalità finché c'è la possibilità di provarla senza obblighi di contratto,
così potrete valutare se risulta utile in base alle vostre abitudini.
Personalmente l'ho trovata comodissima in un paio di occasioni, ma la maggior parte del
tempo me ne dimentico. Ciò non significa che non sia comunque valida, infatti ho provato a
attivare la rete cellulare per qualche giorno ed ho notato che più spesso mi perdevo notifiche
quando mi allontanavo dallo smartphone. La cosa da sottolineare è comunque il miglioramento
dell'audio, che consente effettivamente di telefonare in viva voce anche in auto senza
difficoltà, sia per noi che ascoltiamo che per l'interlocutore, che ci sente molto meglio di
quanto non avvenisse con le generazioni precedenti di Apple Watch. Rimane ovviamente anche la
possibilità di collegare auricolari, cuffie o speaker Bluetooth, cosa che risulta ottimale
Apple ha rinnovato leggermente anche la struttura, che ora si presenta con una
maggiore curvatura degli angoli, che accompagna quella dello schermo. Non è una cosa che si nota
a colpo d'occhio, perché il design è sostanzialmente quello, per cui vedendolo da lontano serve uno
sguardo attento per identificare la nuova generazione. Ciò non toglie che il cambiamento
sia evidente nel confronto ravvicinato e si nota anche da altri elementi secondari. Ad esempio la
corona digitale nel modello LTE ora ha solo una linea rossa intorno e non un cerchio pieno come
Il dorso è interamente nero, con ceramica e vetro zaffiro, con una diversa disposizione
dei sensori. La resistenza all'acqua invece è garantita fino a 50 metri di profondità,
cosa che ne amplia gli scenari di utilizzo. Nota di merito per il gradevolissimo effetto
realizzato con il Taptic Engine, che dà l'impressione di sentire gli scatti della
corona sotto le dita. Anche se non restituisce proprio un senso di fisicità dal momento che
l'effetto cambia a fine corsa con un colpetto più forte, e si perde del tutto quando non si
stanno compiendo operazioni, ad esempio se non c'è nulla da scorrere.
Questo lo rende forse più utile, visto che ci fa capire al tocco cosa stiamo facendo,
ma fa perdere un po' la magia dell'analogico. Nei primi Apple Watch la batteria era un po'
una croce, oggi è diventata giusta. Per concludere una giornata si sta anche larghi, per la verità,
cosa che consente un utilizzo più flessibile. Io ad esempio tendo a tenerlo indossato di notte
per il monitoraggio del sonno e del battito cardiaco, con Artwatch e Autosleep, per cui
poi lo ricarico la mattina mentre mi preparo, oppure quando sono fermo alla postazione di lavoro.
Oltre il cinturino che sbatte sull'angolo della scrivania mi dà fastidio e quindi lo toglierei
comunque. In media direi che ha un'autonomia di 36-40 ore, ma se lo utilizziamo con LTE attivo
questa misura scende in picchiata. Anche troppo per quanto mi riguarda. Se si esce con il solo
Apple Watch e si utilizza facendo chiamate, ascoltando musica o con un po' di navigazione
satellitare, basta una mattinata per mandarlo al tappeto. Ecco perché la connessione cellulare
non si può considerare come una sostituzione dello smartphone, ma piuttosto come una comodità
o una sicurezza in più in assenza di quello.
Un piccolo appunto per il metodo di ricarica: visto che hanno rinnovato un po' il design,
non si poteva cogliere la palla al valzo per passare allo standard Qi?
In sintesi, l'Apple Watch serie 4 è un'ottima evoluzione di un prodotto già molto valido.
Non so se arriverà mai ad essere del tutto indipendente, ma il suo obiettivo non è quello
di sostituirsi allo smartphone, poiché semplicemente non è possibile.
È sempre più veloce, questo sì, ma anche se le app fossero istantanee e del tutto autonome,
cosa che attualmente non è dipendendo da quelle installate sullo smartphone,
rimane sostanzialmente scomodo interagire su uno schermo così piccolo, al di fuori
Al massimo potrebbe avere un'evoluzione in ottica di controllo vocale, ma per come siamo
messi ora con Siri non mi aspetto miracoli nel breve periodo.
Se però si inquadra per il verso giusto, e non ci si aspetta che sia qualcosa di diverso,
uno smartwatch può essere di grande utilità, specie uno come l'Apple Watch che unisce funzionalità
Su quest'ultimo aspetto si può discutere, ma personalmente non ho mai apprezzato del
una forma squadrata, pur avendo verificato quanto sia più utile nel mostrare i contenuti
rispetto agli smartwatch con cassa circolare.
In questa quarta edizione, però, Apple ha forse trovato la famosa quadratura del cerchio,
arrivando ad alleggerire l'aspetto con questi angoli più arrotondati ma senza tradire la
maggiore utilità di uno schermo sostanzialmente rettangolare.
Unico appunto, chi arriva dalle precedenti generazioni noterà che ora la parte iniziale
dei badge di notifica, quelle finali coi pulsanti, appaiono leggermente tagliate dalle curve ma
senza pregiudicarne l'uso come avrebbe su uno schermo rotondo.
Le linee di prodotto sono state semplificate con l'esclusione del costoso Edition, che
tuttavia rimpiango moltissimo per la bella variante bianca, e non si parla più di sport
o classic, semplicemente un solo Apple Watch con diverse casse e cinturini.
A me è sempre piaciuto quello nero, però trovo molto più versatile quello argento
per l'abbinamento con svariati colori e cinturini.
Non mi piace però l'effetto che ha questo colore sull'alluminio, perché mi sembra
Infine, il mio preferito nell'uso quotidiano è sempre stato e rimane l'acciaio inossidabile,
pregevole alla vista e riutilizzabile con qualsiasi abbigliamento, anche se costa e pesa
Notevole è anche la nuova colorazione oro, che è già piuttosto bella sull'alluminio
ed è un peccato che Apple li abbia abbinato per lo più cinturini rosa, perché quello
bello, Sport Tortora, c'è solo sull'oro in variante acciaio inossidabile.
Sempre su quest'ultima si può abbinare pure il nuovo cinturino milanese in tinta, creando
un abbinamento forse un po' forte ma che indossano molto
Tuttavia, credo sarebbe stato meglio offrire più scelta di cinturini in fase d'ordine,
perché quello oro sta molto bene col blu ed ho notato che lega pure con lo Sport Loop
Certo è sgaraggiante, ma basta un gesto per cambiarlo e ritorna più sobrio, che poi è
anche il bello del meccanismo semplice realizzato da Apple.
Da notare che la nuova confezione con i due elementi separati, una scatola per la cassa
anche per Apple, che evidentemente ha preferito
comunque dare poca scelta per invogliare l'acquisto di nuovi cinturini.
Il modello base forse non costa neanche tanto, certo è più della media dei prodotti concorrenti,
ma se ne provate un paio capirete quanto sono distanti dall'usabilità dell'Apple Watch.
Non dico che 439€ siano bazzecole, ma la cosa interessante è che già il 40mm ha una
dimensione apprezzabile ora, la superficie dello schermo è quanto quella del vecchio
42mm, e non si perdono funzioni rispetto ai più costosi.
In pratica si paga il pregio dei materiali
e non della tecnologia, cosa che è del tutto sensata per questo tipo di prodotto.
Infatti si può aggiungere il modulo LTE anche su questi con un'aggiunta di 100€.
Certo è che se si considera invece la cassa in acciaio e da 44mm, la mia preferita, si
arriva a ben più pesanti 759€, che diventano addirittura 859€ con il cinturino in maglia
Qui la connessione Cellular è di serie però, andando a compensare una parte della differenza.
Invece il modello alluminio 44mm con cinturino sport e LTE costa 569€, ovvero 190€ in meno
di quello in acciaio di pari caratteristiche.
La questione del "vale ciò che costa" è sempre più difficile da affrontare con i
prodotti Apple di questi tempi, però se si considera la versione base e si parte dall'assunto
di "volere" uno smartwatch, che già di base una necessità non è, tutto sommato non è
Discorso del tutto diverso va fatto passando all'acciaio, dove si spende di più per cose
che non riguardano la tecnologia e ancora di più per la serie Hermè con cinturini in
ottima pelle e design ricercati che si pagano profondamente, raccogliendo l'eredità della
versione Edition correlata all'idea di lusso.
Dal mio personalissimo punto di vista, nel ribadire il fatto che si tratta di un prodotto
con un'utilità molto relativa a differenza di uno smartphone, lo avverto come una spesa
che mi ripaga ed è per questo che lo sto aggiornando tutti gli anni.
Tuttavia ritengo sia una considerazione fin troppo soggettiva, perché al di fuori di "bello"
o "veloce" o "lento" ci si deve prima di tutto interrogare su "lo voglio" più che
La recensione dell'Apple Watch serie 4 è stata scritta e letta da Maurizio Natali.
La trovate per intero sul sito saggiamente.com corredata da diverse fotografie.
Autore dei sottotitoli e revisione a cura di QTSS