SaggioPodcast #82 - Recensione iPhone XR

Benvenuti all'ottantaduesima puntata del Saggio Podcast. Inizio con ringraziarvi per i numerosi

apprezzamenti che mi avete inviato a seguito della recensione dell'Apple Watch nella puntata

81. Un particolare ringraziamento va però a coloro che hanno rilasciato per l'occasione

una recensione a 5 stelle su iTunes o sull'app Podcast per il nostro podcast. Vi dico i nomi

Diego per X11, Cricolo, Andre Akito, Steoxkyrunner, M. Palmeri, Muc86, Guido840, Piermanuele Sberni,

Gerry1971 e Giuseppe Bruschi. Come promesso, e data la vostra risposta molto positiva,

anche questa puntata sarà dedicata ad una mia recensione, in particolare quella dell'iPhone

XR. Non mi resta che augurarvi buon ascolto, ma prima ricordo agli ascoltatori che non l'avessero

già fatto, che per noi è molto importante che dedicate qualche

secondo del vostro tempo per fare quello che molti vostri colleghi hanno già fatto,

rilasciare una recensione a 5 stelle per il saggio podcast.

Alcune recensioni pesano più di altre e quella dell'iPhone XR l'ho iniziata a scrivere con

qualche riserva. Fin dai giorni precedenti alla distribuzione,

mi è capitato di esprimere apprezzamento per questo smartphone e le risposte dei lettori

sono state estremamente polarizzate. Anche oggi, che molti lo hanno già visto, provato

e magari acquistato, noto una netta separazione tra chi sembra non volerlo neanche regalato

e chi invece, come me, lo considera un buon compromesso.

Questa è probabilmente la parola chiave, compromesso. L'acquirente dell'iPhone XR

scambia un risparmio di 300€ con la perdita di alcune caratteristiche rispetto al XS,

ovvero il top di gamma del momento.

Prevede che entrambe le parti accettino le rispettive concessioni ed Apple lo ha già

implicitamente fatto nel momento in cui l'ha messo in vendita. Spetta quindi a noi,

in qualità di potenziali acquirenti, decidere se accettare o meno i termini dell'accordo proposto.

Non c'è possibilità di negoziare purtroppo, ma esiste un metodo per tirare sul prezzo,

attendere poche settimane affinché l'iPhone XR entri nei circuiti aftermarket che consentiranno

un risparmio superiore ai 100€ entro la fine dell'anno. Al contrario del sito ufficiale,

rimane congelato, i rivenditori terzi lo adattano in base all'addamento del mercato

e dalle promozioni del momento. Ma anche lì c'è un compromesso, se si compra direttamente da Apple

sarà essa stessa a fornirci il secondo anno di garanzia, cosa che offre certamente maggiore

serenità all'acquirente rispetto ai vari negozietti online, che spesso usano sistemi creativi per

evadere live ed abbassare i prezzi. Nella recensione dell'iPhone XS ho detto che gli

acquirenti tipo dei prodotti Apple sono resti ad accettare i compromessi. Loro, o meglio noi,

hanno dovuto mettere da parte, già da qualche tempo, le valutazioni squisitamente matematiche,

quelle per cui i numeri stanno su un piatto della bilancia e sull'altra il prezzo. Non è possibile

ottenere l'equilibrio quando si tratta di prodotti Apple, a meno di non dare un peso anche ad elementi

non materiali. Evidentemente chi compra un iPhone lo fa, altrimenti non si spiegherebbe come fanno

a venderci smartphone da 1500€ che in termini di mera funzionalità non sono poi superiori

a quelli di 500€. Lo chiamiamo "valore aggiunto" ed è quello che Apple ci dà se apprezziamo

aspetti come la cura costruttiva, l'armonia del design, la chiarezza delle interfacce,

la sicurezza della piattaforma, l'ecosistema condiviso tra i vari dispositivi, le ottime app,

la longevità del supporto software, la qualità dell'assistenza ecc. A me sembra più che legittimo

che queste cose richiedano una controparte economica e sul quid che non mi ritrovo più

tanto guardando agli attuali prezzi proposti da Apple. Ecco perché ritorna possibile e,

in alcuni casi, necessaria la valutazione di un compromesso. L'iPhone XR non è il primo tentativo

in tal senso. Lo sono stati in passato anche il 5C e l'Se, seppure con logiche diverse. Il primo è

uscito insieme al 5S, ma era rimasto una generazione indietro dal punto di vista tecnologico, perdendosi

anche l'appena nato Touch ID, per cui era davvero difficile motivarne l'acquisto. Ha iniziato a

vendere sul lungo periodo come iPhone economico, grazie ad una notevole riduzione dello Street

Price che lo ha reso finalmente appetibile. Il modello SE ha riproposto le forme del 5S con un

software aggiornato, sfruttando le economie di scala per contenere i costi e rispondendo

ad una richiesta ricorrente di smartphone più piccoli. Richiesta che in realtà esiste anche

oggi, ma non ha più un valore economico rilevante che può spingere i produttori ad assecondarla.

E siamo così arrivati al XR, che potrebbe sembrare il terzo tentativo di Apple di

espandere la linea verso il basso. In verità, però, la mia lettura è di senso opposto. Nel

2017 è arrivato l'iPhone X, affiancato dagli 8 e 8 Plus che raccoglievano l'eredità del 7,

ovvero della linea tradizionale di smartphone Apple che si può ripercorrere al ritroso fino

al capo stipite, il 2G. Quindi è stato il modello X a rappresentare un'espansione della gamma,

ma non verso il basso. Si è passati in un solo anno dai 799 euro dell'iPhone 7 ai 1189 euro del

X. In dollari la differenza è leggermente inferiore, il cambio ci ha penalizzato,

ma il punto è che l'8 è rimasto sulla linea portante, mentre il nuovo modello ha rappresentato

il nuovo e ben più alto scalino. Guardando alla gamma 2,

l'iPhone XS non ha cambiato prezzo, il XS Max è salito alle stelle e il XR svolge il ruolo di

pacere, ovvero il punto d'incontro tra il nuovo design ed il precedente prezzo. In pratica ha

preso il posto di un ipotetico iPhone 9. Quindi l'anno scorso Apple ha espanso la linea verso

l'alto, oggi ha semplicemente sostituito l'8 con il XR. Da utente, estraneo alle informazioni

interne e dalle strategie che solo Apple può conoscere, mi sarei augurato che dopo il primo

design sperimentale, oggi scimmiotato da tutti, l'iPhone XS avrebbe ripreso il posto di modello

standard, lasciando al XS Max la sua posizione precedente in termini di prezzo. Questo avrebbe

però causato un terremoto nella valutazione del X, che di colpo avrebbe perso diverse centinaia

di euro nell'usato. Ovviamente non è questo che ha fermato Apple, quanto piuttosto il fatto che

l'iPhone X ha venduto molto bene, e a prescindere dal fatto che potessero meno ridurre il prezzo

del XS, si sono guardati bene dal farlo. Ecco dunque la genesi del XR, ed ecco

se l'iPhone XS sia il suo prezzo che l'ha ragione d'essere, almeno dal punto di vista

del produttore. Per il consumatore, invece, l'iPhone XR ha assunto connotazioni variegate,

così come la sua scocca colorata. C'è chi lo vede quasi come un'offesa, e chi apprezza

la possibilità di avere le nuove specifiche tecniche del XS ad un prezzo molto più vicino

a quello del precedente 8, che costava 50 euro in meno al momento del lancio. Ma vediamo

di capire quali sono effettivamente le differenze punto per punto. Il case del XR riprende

pari pari i materiali dell'8, con retro in vetro per la ricarica wireless e bordo in

alluminio anziché d'acciaio come sul modello superiore, meno pregiato d'accordo, ma anche

meno incline ai micrograffi che facilmente si creano sui X e XS. E si presta meglio alla

colorazione, cosa necessaria vista l'ampia scelta che caratterizza il nuovo modello.

La resistenza ai liquidi è rimasta quella dell'iPhone X, con certificazione IP67, che

garantisce immersione fino ad un metro, mentre i nuovi XS hanno guadagnato l'IP68

resistendo fino a 2 metri secondo i dati dichiarati da Apple. Infine il peso, piuttosto elevato

sul XR, che con 194 grammi sfiora i 208 del più grande XS Max. Su quest'ultimo li sento

di più in mano, forse perché la superficie è ampia e lo rende un po' sbilanciato, mentre

il XR pesa ma sembra più un mattoncino, cosa che non trovo affatto spiacevole. Ma è questione

di gusti.

Strutturalmente il XR appartiene di diritto alla generazione X, avendo abbandonato il Touch

ID in favore del XS Max.

Abbiamo quindi uno schermo che si estende per tutta la superficie, nell'ormai tipico

formato 19,5 noni, tagliato in alto dal notch per la barra sensori. Questa è proprio identica

a quella del XS, sia per dimensione che caratteristiche tecniche, così come per i pregi, le funzionalità

e difetti, il taglio dei contenuti in full screen.

Una cosa interessante è che Apple ha scelto di dare al XR uno schermo di dimensione superiore

rispetto a quella del XS. Si trova più o meno a metà tra questo e il XS Max, ma non

si trova a metà tra le altre due versioni del XS Max, avendo una diagonale da 6,1 pollici,

sono 5,8 e 6,5 gli altri due. Io ribadisco la posizione che ho sostenuto fin dall'esergenza

dei primi rumor sull'argomento. Apple ha fatto la scelta giusta. Per aver senso a livello

commerciale, il XR deve essere appetibile per il maggior numero possibile di consumatori,

e non avendo una versione Max, la cosa migliore è trovarsi in mezzo. In realtà è più vicino

al piccolo, ma i 7,5 mm aggiuntivi sulla diagonale si notano tutti. Non a caso su questo

si possono usare le app in orizzontale come sul XS Max, con la seconda colonna che appare

in slide over sul lato sinistro, mentre sul XS non è possibile.

Ma arriviamo alla parte più calda, con la scintilla che infuoca i peggiori battibecchi

sul XR, lo schermo LCD IPS con densità di 326 ppi. Io vi direi solo, guardatelo dal

vivo, confrontatelo con altri che ritenete debbano essere migliori e poi ditemi. Nell'ormai

datata recensione dell'iPhone 7 avevo sottolineato l'ottima qualità del suo schermo, ma non

il fatto che il prossimo passo per Apple sarebbe dovuto essere per forza verso gli OLED, cosa

che è poi avvenuta con il X. Insomma sono il primo a riconoscere le buone doti di questa

tecnologia, ma ciò non significa che ora gli IPS siano diventati il male da evitare

ad ogni costo. È vero che gli OLED hanno un nero assoluto e di conseguenza un maggior

contrasto, cose che si apprezzano in piena luce o nel buio profondo, tuttavia il display

Liquid Retina dell'iPhone XR ha diverse frecce al suo arco, e ve ne cito giusto qualcuna.

Tocco a 120Hz, sull'8 era a 60, riproduzione cromatica molto fedele e un bianco bello pieno.

Rispetto all'iPhone XS i colori saturi sono leggermente meno vividi, e inclinandolo perde

di più la luminosità, ma sono cose che si evidenziano principalmente nei confronti diretti,

e solo perché gli iPhone XS non montano semplicemente degli schermi OLED, ma i migliori in commercio.

Un altro dettaglio che ritengo interessante è come Apple ha risolto il problema della

curvatura degli angoli, che non è facile da ottenere sui pannelli IPS.

Basta guardare un LG G6 con la sua scalettatura per capire di cosa parlo.

Nel Liquid Retina è stato realizzato una sorta di anti-aliasing hardware, utilizzando pixel di

minore dimensione sulla curva, così da renderla più morbida e continua come sugli OLED, una

soluzione tecnica davvero pregevole. Con tutte queste parole non voglio certo suggerire che gli

LCD siano meglio degli OLED, ma solo spiegare che le differenze tra le due tecnologie non sono poi

così evidenti quando si prendono a riferimento schermi di ottima qualità come quelli utilizzati

da Apple.

Per cui sì, io preferisco l'OLED di iPhone XS ed è ovvio che sceglierei questo a parità di prezzo,

ma visto che ci sono 300€ di risparmio, la valutazione da fare è diversa.

Per giunta, ricordiamoci che lo schermo del XR è più grande, non di moltissimo,

ma comunque è più grande e sia il contrasto che i colori sono ottimi,

persino superiori a molti OLED economici che si trovano in commercio.

Purtroppo ci sono altri due aspetti di cui non posso non discutere,

perché so che vi staranno frullando in testa da quando ho iniziato a parlare del display,

vi avviso che andrò rapidamente su questi perché c'è poco da teorizzare e tanto da valutare con i

propri occhi. Il primo riguarda la densità di pixel che nel XR è di 326ppi come da standard

retina degli smartphone introdotto da Apple con l'iPhone 4. Molti sono infastiditi dal

fatto che questo rapporto tra pixel e pollici non sia aumentato con il tempo,

come se i loro occhi nel frattempo avessero guadagnato qualche decimo. E chissà perché

poi nessuno si ricorda che anche su iPad il primo modello retina aveva la stessa densità di pixel,

dell'ultimo e fiammante iPad Pro 2018, ovvero 264ppi.

Aggiungo pure un'altra informazione da tenere scolpita nella mente, ovvero che la matrice

Diamond Pixel Pentile degli OLED di iPhone XS non utilizza esattamente 3 subpixel RGB per ogni

punto, come fanno gli IPS, ma condivide il blu e il rosso adiacenti. L'ho spiegato più approfonditamente

in un articolo, ma il succo è che i loro 458ppi equivalgono all'incirca a 368ppi, che sono quindi

molto prossimi ai 326 del XR. Forse sbaglio, ma ho l'impressione che qualcuno ne faccia sostanzialmente

una questione di principio. Ho sentito più volte sottolineare il fatto che su smartphone cinesi da

400€ ci sono OLED Full HD migliori di questo pannello IPS 720p. Eppure io credo che verificando

con gli occhi e non con la calcolatrice la differenza si potrebbe rivelare a favore del XR.

Diverso sarebbe un confronto con i pannelli OLED top del settore, ma quelli che costano così poco in

valgono altrettanto. Basti pensare che Apple paga circa 100$ a Samsung per lo schermo del

XS Max. Come potrebbero mettere qualcosa di qualitativamente simile in uno smartphone venduto

a 350$ al pubblico? Altra cosa su cui ho sentito recriminare è l'impossibilità di vederci i video

in Full HD. Ma se si sfrutta al 100% la densità del pannello, non fa alcuna differenza che la

sorgente sia una 1, quindi 720p nel caso di XR, o superiore. Se non riuscite a notare le sgranature

in pixel neanche da vicino, allora vedrete perfettamente anche il video a 720p. Ricordo

che alcuni smartphone con schermi a 1000K poi scalano come impostazione predefinita su risoluzioni

inferiori, proprio perché la qualità in più non si vedrebbe e comporterebbe soltanto un aumento

del consumo. Se poi riuscite a vedere i singoli pixel su questo schermo, non posso far altro che

complimentarmi per l'ottima vista.

Infine, non l'ho dimenticato, c'è il discorso dei bordi neri, che sono di spessore maggiore

dell'iPhone XR. Questo è il secondo punto che ritengo estremamente soggettivo, perché alcuni

tendono più di altri a mettere la lingua dove il dente duole. C'è ad esempio chi ancora oggi

guarda il vuoto del notch e non le piccole orecchie ai suoi lati, e per costoro il millimetro in più

di bordo nero intorno allo schermo dell'iPhone XR sarà più evidente. A me non dà alcun fastidio,

specie senza cover o con quelle sottili, ma ci tengo a sottolineare un aspetto. Apple sarebbe

potuta andare più vicino ai bordi laterali, realizzando una cornice asimmetrica, ma ha preferito

la misura costante. La stessa cosa è stata fatta sull'iPad Pro 2018, che sui lati lunghi ha un

bordo volutamente superiore a quello del precedente 10,5, per il solo scopo di mantenerlo uguale in

tutte le direzioni. Altri produttori, nelle medesime circostanze, hanno invece inseguito

ad ogni costo il maggior rapporto schermo-superfice, senza considerare lo sgradevole risultato dal

punto di vista estetico. Probabilmente ritengono l'equilibrio delle linee meno importante delle

specifiche tecniche, ma preferisco la scelta di Apple.

Non una, mille volte. Arrivati fin qui, ci siamo già messi alle spalle due delle ragioni

principali che costituiscono il compromesso che risponde al nome di iPhone XR. Per quanto

riguarda le specifiche tecniche interne, infatti, questo rientra nella falsa riga

evoluzionistica dell'iPhone 8, avendo un hardware di ultima generazione, come i top di gamma che

lo affiancano. C'è quindi il sistema on a chip Apple A12 Bionic, le cui performance si sono

rivelate davvero incredibili, sia sul fronte della CPU che della GPU, e c'è un sostanziale

pareggio anche per la connettività Wi-Fi 5, il nuovo nome di quella C, il Bluetooth 5.0,

il GPS, eccetera. Quello che cambia è il modem LTE, che qui è di tipo Advanced con schema di

antenne 2x2 a differenza di quello 4x4 LTE Gigabit dei XS. Quindi questi vanno più veloci

sulle reti aggiornate, cosa niente affatto scontata per tutti gli operatori e le zone d'Italia.

C'è un altro piccolo passo avanti che il XR non ha compiuto quest'anno per contenere i costi,

offrendo i medesimi 3 GB di RAM del X invece di salire ai 4 GB dei nuovi XS. Venendo da un

anno di utilizzo con la medesima dotazione sul X, devo dire che l'ottimizzazione compiuta da Apple

non mi fa rimpiangere la differenza. Certo la memoria in più è sempre gradita, ma sono lontani

i tempi in cui c'era davvero penuria di RAM negli iPhone. Inoltre iOS è una gestione decisamente

migliore rispetto ad Android da questo punto di vista, infatti 3 GB su questo smartphone reggono

bene. Mentre parlo mi accorgo che il

elenco di cose che mancano nell'iPhone XR non è poi così striminzito scendendo nel dettaglio.

Ne ho già citate 4 e ce ne sono almeno altre 2. Inserisco qui, nel segmento hardware,

l'assenza del 3D Touch, inteso come il layer che riconosce la pressione profonda esercitata

sullo schermo. Al suo posto c'è quello che Apple chiama Haptic Touch, ovvero l'attivazione di una

parte di quelle funzioni attraverso la pressione prolungata, che il sistema conferma fisicamente

grazie al medesimo tocco del Taptic Engine. Devo essere sincero,

pensavo che questa differenza non l'avrei neanche notata. Invece è l'unica cosa che sento mancare

usando insieme il XS Max e il XR. Avendo solo quest'ultimo ci si fa l'abitudine prima,

ma arrivando da uno smartphone con il 3D Touch, il diverso metodo di accesso ad alcune funzioni

può essere fastidioso all'inizio, quanto più le si utilizzano. Le poche azioni che non si

possono ancora replicare con il solo Haptic Touch dovrebbero comunque essere colmate

definitivamente con il prossimo iOS 13, stando alle indiscrezioni. Ma già oggi ogni update

inizierà a ridurre questo gap. Ad esempio iOS 12.1.1 abiliterà l'espansione delle notifiche

sul XR, dove prima non si poteva fare.

Ed eccoci arrivati all'ultimo punto del compromesso. Nell'iPhone XR non c'è il teleobiettivo.

Solo una fotocamera dunque, ma è la stessa di quella del XS che come sappiamo è stata

migliorata un po' su tutto rispetto al X. Il sensore è più grande, l'obiettivo rinnovato

è con maggior angolo di campo, lo Smart HDR è più intelligente, c'è più gamma dinamica e meno rumore digitale

nelle immagini. Nella recensione dell'iPhone XS Max ho spiegato che è all'atto pratico il vantaggio

nella vita reale e modesto, perché il siplo sfrutta per aumentare l'ISO ed usare tempi di scatto più

veloci con poca luce. La qualcosa è comunque importante, perché garantisce un netto aumento

di foto ben riuscite con soggetti non mossi. Vi rimando a quella recensione per approfondire,

tanto il modulo fotocamera è lo stesso sul XR e non ha senso analizzarlo una seconda volta.

Quello che interessa qui è l'assenza del teleobiettivo, che comunque non è stato migliorato,

sul XS ed è lo stesso del X. Senza di questo lo zoom è sempre possibile, ma non sarà ottico,

quindi l'iPhone effettuerà un crop digitale dell'immagine tentando un miglioramento solo

dal punto di vista software. Apple ha deciso di evidenziare la differenza anche nell'interfaccia

della fotocamera, perché sul XR non c'è il pulsante 2x, ma il classico ingrandimento con

il pizzico. Potevano evitarselo secondo me, perché è un po' più scomodo così, ma posso capire perché

hanno preso questa recensione. Comunque sia il punto è, quanto è migliore l'ingrandimento ottico

a quello digitale? Beh, si nota. L'immagine ottenuta dal teleobiettivo mostra molti più

dettagli rispetto a quello catturato con lo zoom digitale, che tuttavia risponde abbastanza bene,

più di quanto non facesse il piccolo iPhone 8 per merito del nuovo sensore. Apple è riuscita pure a

mantenere l'opzione fotografica del ritratto con una sola fotocamera, con l'unico limite che non

funziona sugli oggetti, ma solo sulle persone, cosa che in fin dei conti non dà molto fastidio,

visto che anche il XS Max sugli oggetti ha una resa altalenante e spesso approssimativa. La

sostanziale è che sul XR il ritratto si usa col grandangolo e non con il tele, cosa che offre una

resa differente che si può preferire o meno a seconda delle situazioni. Il controllo a posteriori

sull'immagine è invece identico, avendo la possibilità di decidere l'entità della sfocatura

con un valore di f simulato, che va da 1,4 a f16. Nessuna variazione per la fotocamera frontale

rispetto al X, che mantiene la risoluzione di 7 megapixel con apertura f2,2 e video full HD

a true depth, perché funziona insieme agli altri elementi nella barra sensori che servono anche

per il Face ID, per cui ci sono anche le modalità ritratto e le animoji. Buono l'audio, sempre stereo

grazie alla capsula auricolare che all'occorrenza suona abbastanza forte e si combina con lo speaker

inferiore. Direi che da questo punto di vista è pari al XS, entrambi leggermente inferiori per

potenza al XS Max. Il teardown di FX Seat ha svelato molte

similitudini interne tra le phone XR e il precedente 8, grazie al maggior volume complessivo,

però la batteria supera in capacità quella del XS e si sente. Non siamo proprio al pari

del XS Max, ma ci si arriva vicini e nella giornata stress ci porta tranquillamente a

sera. Da cartellino abbiamo un'autonomia di 20 ore per l'iPhone XS, mentre il XR arriva

a 25. La questione del prezzo di questo iPhone XR richiede qualche riflessione in più rispetto

agli altri. Se guardiamo solo all'istino Apple e non consideriamo gli acquisti aftermarket,

ci troviamo a dover decidere se i miglioramenti del XS bilanciano la spesa

aggiuntiva di 300 euro per il taglio di memoria base di 64 GB.

Dal mio punto di vista la risposta dovrebbe essere razionalmente no, perché lo schermo

rende ben meglio di ciò che i freddi numeri potrebbero suggerire e la seconda fotocamera

può essere gradevole ma non è una necessità per tutti. Inoltre trovo la dimensione del XR più

valida perché ha quel pizzico ridiagonale in più che si apprezza nei contenuti. Ci sono tuttavia

diversi ma, e il primo è che se si compra un iPhone si punta al massimo e in tal senso il XS risulta

più appetibile.

Il discorso si complica se si vogliono più di 64 GB perché solo il XR ha l'utilissimo

taglio da 128 che richiede solo i 60 euro in più rispetto al base, per un totale di

949 euro. Con il XS invece si deve per forza passare a 256 GB e la cosa si traduce in 1359

euro, aumentando la forbice tra i due modelli da 300 euro a ben 410. Insomma, non una cosa

che si possa trascurare.

Ma se prendiamo in ballo anche il X, che Apple ha rimosso dal listino ma risulta ancora acquistabile

in molti negozi a prezzo ridotto, allora valutare tutte le alternative e prendere una decisione

secca è davvero arduo. In effetti è facile trovarlo nuovo su eBay e da venditori affidabili

a 849 euro, quindi meno rispetto al XR appena uscito.

Un confronto tra i due risulta complesso e ancora più soggettivo perché si tratta di

guadagnare uno schermo migliore, la seconda camera, il 3D Touch e qualche finezza estetica

che vanno attraversando lì con un hardware inferiore su quasi tutta la linea, giusto

il quantitativo di RAM si equivale.

Vi dico in tutta sincerità che non ho un preferito a 360°, ma probabilmente andrei

sul XR perché reputo importanti sia i miglioramenti su fotocamera dimensione dello schermo e batteria

che la maggior longevità che il sistema Onachip A12 Bionic garantisce.

Tuttavia non sento a credere che dando maggior rilievo alle altre cose si possa preferire

il X. Se però valutate anche l'acquisto non direttamente da Apple, dovete tenere a

mente che anche il XR si trova già scontato e sarà abbastanza facile reperirlo in questi

giorni del Black Friday sotto gli 800€. E a questo prezzo, secondo me, è probabilmente

il miglior acquisto che si possa fare tra gli smartphone Apple del momento.

Non valuterei però come utile il passaggio dal X al XR. Anzi, visto che ormai siamo rientrati

in un ciclo di rinnovi più tradizionali dopo il point break dello scorso anno, per chi

ha il X vale il solito discorso che non ha senso aggiornarlo con il modello S.

C'è solo un'eccezione e si chiama XS Max. Se volete il meglio ed uno schermo più grande

dopo un anno con il X, ci sta che possiate valutare il passaggio al modello più recente

per via della sua variante con display da 6,5 pollici, non disponibile nel 2017.

Col fatto che l'iPhone XR è stato presentato insieme al XS ma è arrivato un mese più

tardi sul mercato, c'è stato modo e tempo di analizzarlo anche prima che fosse acquistabile.

Io partivo con una buona considerazione sul suo valore, ma usandolo mi sono accorto che

avevo mal interpretato.

Sapevo che il display non avrebbe deluso, perché non avevo ceduto alla tentazione di

bocciarlo sulla carta, ma non credevo ne andesse così bene.

Vicino a 10 e 10S si va davvero fatica a notare la minore risoluzione e il fatto che non sia

un OLED, a meno di non mettersi d'impegno per evidenziare il nero non assoluto.

Davvero un plauso ad Apple per la qualità che ha richiesto al fornitore del pannello,

perché questa avrà avuto un costo e sono contento si sia preferita tale fedeltà che

è evidente rispetto ad una risoluzione superiore che si sarebbe percepita

molto meno. Ovviamente non sarebbe stato un male avere entrambe le cose, ma se sulla

bilancia dei costi si è resa necessaria una scelta tra l'aumento di densità o l'utilizzo

del vecchio sistema on a chip, o magari della fotocamera del 10, o ancora la perdita del

Face ID, allora decisamente meglio così. L'iPhone XR non lesina quasi su nulla, ma

al tempo stesso si trova nella fastidiosa situazione di apparire come un ripiego, cosa

che non gli rende davvero giustizia. È nuovo, al passo coi tempi, performante e colorato.

A proposito, sono davvero gradevoli le scelte cromatiche. Dal vivo mi sono piaciute quasi

tutte e alla fine ho scelto l'azzurro solo perché era il più sobrio tra i nuovi, ma

non vi nascondo che già mentre salivo le scale dell'Apple di Piazza Liberty stavo per

ritornare indietro per fare un cambio. Lo so che è impossibile, ma quanto sarebbe bello

poter cambiare il colore dell'iPhone XR dopo l'acquisto.

Vi do la mia personale pagella. Nero, 7 su 10. Elegantissimo, ma un po' noioso. Rende

leggermente più evidente il bordo nero intorno allo schermo. Bianco, 9.

È il mio preferito, se non fosse che non è nuovo come gli altri, è quello che avrei

scelto. Comunque è diverso dal bianco del 10, sembra molto più il 5C o il vecchio e

glorioso 3GS. Giallo, 6,5. Per certi versi mi piace moltissimo, però non è bello vivido

come me lo aspettavo e per questo l'ho scartato. Azzurro, 7. Bello e giovane, ma senza apparire

troppo vistoso. È la scelta più sicura per chi vuole provare uno dei nuovi colori ma

non vuole rischiare di pentirsi. Rosso, 8.

Precisamente tra i migliori. Non l'ho preso in considerazione soltanto perché ho già

avuto il 7 Plus e l'8 come product red. Corallo, 6,5. Lo vedi e ti chiedi perché?

Però è abbastanza piacevole il colore, che non è carico come il rosso e lega pure meglio

col frontale nero. In estrema sintesi, direi che per chi bada al sodo, l'iPhone XR è un

ottimo compromesso. Si potrebbe considerare come l'evoluzione dell'iPhone 8, ma avendo

acquisito il nuovo design del X, il Face ID e parecchio hardware del XS, risulta molto

più riuscito, sia dal punto di vista tecnologico che estetico. Pure io che utilizzo come primo

smartphone un XS Max, fatico a trovargli dei difetti e chi arriva da modelli precedenti

avrà quasi esclusivamente vantaggi. Ribadisco solo l'assenza del 3D Touch, perché essendo

presente fin dall'iPhone 6S, molti potrebbero averci fatto l'abitudine.

L'Haptic Touch è un discreto sostituto, che già con l'attuale iOS 12 consente di attivare

quasi tutte le sue funzioni, ma rimane tecnicamente inferiore, perché viene sostituito un

layer fisico del display con un espediente software, ovvero un tocco normale ma leggermente

prolungato. Inoltre, questo richiede quell'attimo in più di attesa, che rende la risposta del

Taptic Engine meno naturale. Nulla di drammatico, sia chiaro, ma è l'unico aspetto che da

quando uso il XR mi fa ricordare di non avere in mano l'iPhone migliore.

La recensione dell'iPhone XR è stata scritta e letta da Maurizio Natali. L'intero articolo

lo trovate sul sito saggiamente.com, corredato da esempi e tante fotografie.

Autore dei sottotitoli e revisione a cura di QTSS